CAMEROON – Etnomedicina e Biomedicina a confronto

Che significa essere malati in Cameroon? Cosa si intende per cura? Che
ruolo hanno i due sistemi di cura nel Paese oggi?

Il Cameroon, paese che si colloca nel cuore dell’Africa, si presenta come uno dei territori etnicamente e culturalmente più complessi ed articolati dell’intero Continente Africano, ed è conosciuto nel mondo come “Africa in miniatura” per la diversità e ricchezza della sua geografia, clima e cultura. Oltre 200 gruppi etnici differenti, su c.a. 20 milioni di abitanti, sono le prime cifre della complessità eccezionale, per configurazione etnica e umana, di questo Territorio.

Il sistema sanitario in Cameroon ha un carattere duale, essendo caratterizzato da due complementari e nel contempo antagonisti sistemi di assistenza sanitaria: la biomedicina di stampo occidentale e la medicina tradizionale o etnomedicina, profondamente radicata nella cultura e nel territorio. Entrambi questi sistemi sono a pagamento, e il paziente si trova a scegliere di volta in volta a quale sistema di cura appoggiarsi, e sulla base di fattori economici, e culturali. La situazione sanitaria contemporanea del paese è lo specchio di quezta diversità.
Un sistema di cura basato sulla medicina convenzionale e su quella tradizionale, comprende un sistema pubblico fatto da ospedali centrali, provinciali, distrettuali e centri medici sul territorio, ed uno privato formato da cliniche, NGO, farmacie e cliniche tradizionali.

Il quadro all’interno del quale si inseriscono questi sistemi di cura è quello di un paese che da anni fronteggia una situazione complessa in materia di salute, combattendo (oltre a malattie a potenziale epidemico come febbre gialla, colera, meningite cerebrospinale, rosolia, dissenteria bacillare), anche malattie come la malaria e l’HIV.
La malaria rappressenta un problema di salute pubblica soprattutto per le popolazioni più vulnerabili e povere, e fa parte delle 5 malattie a più alto tasso di mortalità del Cameroon: seondo la World Health Organization, rappresenta c.a. il 40% delle consultazioni mediche, il 23% delle ospedalizzazioni, il 30% dei decessi dei bambini sotto i 5 anni. Il Tasso di HIV raggiunge c.a. 5% della popolazione. Almeno il 25% dei soggetti sieropositivi vive in zone rurali. La trasmissione dell’HIV è per il 90% trasmessa attraverso rapporti sessuali non protetti, soprattutto eterosessuali. L’analfabetismo (tasso medio del 23% secondo la BAD) tocca soprattutto le donne (30% contro il 17% degli uomini), in ragione dei costi diretti di scolarizzazione, della forte domanda di manodopera femminile, e percezione negativa della scolarizzazione delle ragazze, in alcune zone del paese.
Il 15% dei bambini con meno di 5 anni soffre di malnutrizione. La povertà è molto più presente nelle campagne, mentre la povertà urbana raggiunge e supera il milione di persone, essenzialmente a Yaoundè e Douala.

Sia il personale medico sia i curatori tradizionali concordano che la medicina tradizionale ha molto da imparare dalla scienza moderna e dalla medicina convenzionale nella diagnosi e cura di un’ampia gamma di patologie, ma vi è una carenza di cooperazione tra i praticanti di estrazione diversa.
Nel caso delle malattie sessualmente trasmissibili ad esempio, come l’HIV, specialmente nelle zone rurali, dialogo e collaborazione con i curatori tradizionali possono migliorare diagnosi, cura, prevenzione e terapia. I curatori tradizionali, portatori di un sapere tramandato nelle generazioni (ma riconoscendo un problema concreto nella presenza di ciarlatani e falsi curatori), forniscono servizi accessibili alle fasce più povere della popolazione, e nelle zone rurali occupano di fatto un ruolo importante nel soddisfacimento dei bisogni della popolazione almeno quanto il personale medico convenzionale. Una spinta al dialogo con queste figure, può migliorare le condizioni di trattamento, diagnosi, cura, dei pazienti e delle loro patologie, attraverso una standardizzazione delle procedure, una verifica scientifica dei sistemi e tecniche utilizzati, e più in generale, nella compenetrazione tra questi due sistemi.

Docemus è una onlus che si ispira a principi fondamentali di solidarietà sociale. Ha come scopo e ragione costitutiva quello di migliorare la formazione del personale sanitario locale sia medico che tecnico in aree problematiche, avviando percorsi didattici, corsi propedeutici, e collaborazioni tra Istituti, Università e Centri di Ricerca, Istituzioni locali. Rivoluzionario sotto molti aspetti è l’assunto-base della Docemus, che vede nell’insegnamento e nella formazione professionale del personale locale il proprio fulcro operativo.

Perché DOCEMUS in Cameroon?

La nostra onlus punta a:
1. favorire la standardizzazione delle procedure di diagnosi della medicina occidentale
2. iniziare un percorso di valutazione scientifica dell’efficacia delle terapie tradizionali per alcune patologie
3. favorire un dialogo culturale, anche nelle aree rurali, tra guaritori e medici, nella diagnosi e cura delle patologie più diffuse

Per realizzare questi propositi DOCEMUS vuole portare avanti un progetto iniziale di carattere documentativo e logistico, sul posto, tramite operatori accreditati.
Tale progetto potrà essere alla base di una successiva collaborazione di carattere operativo e scientifico che coinvolgerà il personale medico e sanitario della DOCEMUS.

PROGETTO:
Il progetto consiste nel costruire un documentario che mostri cosa significa essere malati e come ci si cura in un contesto complesso e duale come quello del Cameroon.
Il progetto vuole documentare la situazione delle cliniche di estrazione occidentale sia dal punto di vista del paziente che del personale medico. Di riflesso vuole mostrare la situazione delle cliniche tradizionali nel loro operato. Per fare ciò cercherà di mostrare e raccontare la realtà di entrambi i luoghi di cura attraverso fotografie, video e documenti e video-interviste a medici, curatori e pazienti. In aggiunta vuole mostrare il ruolo dei centri di ricerca camerunensi (come il CIRCB, centro di ricerca sulla prevenzione e la terapia dell’HIV) nel loro sforzo di garantire l’approccio scientifico nell’ambito della ricerca sulla prevenzione e
trattamento delle patologie più diffuse in un ambiente difficile e controverso. Il ruolo della ricerca è di fondamentale importanza per sviluppare questo percorso.

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